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sabato 06 giugno 2015 ore 11.00 Palazzo Botton
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La Filarmonica durante i discorsi ufficiali viene rallegrata dall'incursione dell'artista Mainolfi
Alcune novità rispetto al passato hanno reso maggiormente interessante la cerimonia ufficiale di inaugurazione dell'annuale Mostra della Ceramica di Castellamonte, momento di grande lustro per la canavesana città dalla terra rossa.
La prima novità è stata la data, in quanto, per sfruttare al meglio l'ondata di turismo creata da Expo 2015 la Mostra è iniziata con due mesi di anticipo e quindi molti concittadini e musici non erano ancora in ferie.
La seconda novità è stata la location, di fronte a Palazzo Botton, una piazzetta isolata dal traffico, raccolta e all'ora dell'inaugurazione completamente in ombra, il che non guastava vista la grande ondata improvvisa di caldo tropicale.
La terza novità è stata la presenza di oratori che hanno saputo condensare in poche, ma significative parole, i loro interventi, in particolare ha colpito l'intervento del consigliere Tarena, rappresentante della città metropolitana, che ha saputo prendere spunto dallo slogan del manifesto della mostra "Ac Principio Terra Universa" che, citando Cicerone, ha voluto sottolineare la bellezza della nostra terra e dell'importanza delle persone che in essa e con essa lavorano. Al pari è stato apprezzato l'intervento del giovane Fabrizio Gea presidente di Confindustria Canavese che ha applaudito il grande sforzo che le aziende di Castellamonte stanno facendo per investire in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, di nuove tecnologie, ottenendo anche riconoscimenti a livello internazionale, pur mantenendo quella tradizione che ne ha contraddistinto la storia, senza adagiarsi sulla semplice, seppur importante, promozione di cultura e turismo.
La Filarmonica esegue l'Inno di Mameli e altri brani nel corso dell'inaugurazione della Mostra
La quarta novità è stata la presenza di molti degli artisti espositori, sia di Castellamonte che anche provenienti dall'estero e si è fatta sentire soprattutto la presenza dell'artista di punta della Mostra, il ceramista Luigi Mainolfi, che, con i suoi modi di fare "coloriti", non vedeva l'ora di far entrare la gente nel museo di Palazzo Botton.
La quinta novità è stata la presenza di un nuovo curatore della Mostra, Guido Curto, che ha avuto la capacità di dare una svolta, di dare il suo tocco personale, di selezionare con cura e di valorizzare al meglio le opere più significative, un attento lavoro di accostamento e di inserimento, adattando al meglio le opere ai locali e accompagnando il visitatore in un percorso che proponesse forti emozioni e lasciasse significativi ricordi.
La sesta novità è stata la presenza degli amministratori dei comuni limitrofi, in particolare i sindaci di Agliè e di San Giorgio, ma anche di Ozegna, a sottolineare la nascita di un percorso comune, le Terre Canavesane, un percorso di sinergie e di collaborazioni, che ci si auspica possano portare ad una rinascita (o per lo meno a una non scomparsa) del grande patrimonio artistico, culturale ed eno-gastronomico del nostro Canavese.
Complimenti all'assessore alla cultura del Comune di Castellamonte, Nella Falletti, che ancora una volta, seppur con le poche e incerte risorse disponibili, è riuscita a far partire al meglio la macchina organizzatrice della Mostra. Ad augurare che si possa trattare di una splendida 55° edizione della Mostra della Ceramica era presente la Filarmonica di Castellamonte, per l'occasione diretta dal presidente Giacomo Spiller. La banda ha eseguito l'Inno di Mameli in occasione del taglio del nastro e varie brillanti marce che hanno catturato l'attenzione di vari ceramisti e turisti presenti alla cerimonia.
una delle opere esposte a Palazzo Botton
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